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Risalendo a sinistra la grande strada (plateìa) verso Nord, affiancata alla Casa della fornace troviamo la Casa dei pìthoi. Separata dalla vicina casa da uno stretto ambitus, una fogna larga poco meno di 1 metro per la canalizzazione delle acque reflue, la parte meglio conservata è il settore orientale. Su tale lato della casa il grande cortile è chiuso da un vano magazzino lungo 20 metri e largo 4 dal quale si accedeva alle botteghe, dove troviamo i fondi interrati di dieci pìthoi. Questa parte dell’abitazione era adibita a deposito per attività agricole legate alla conservazione e alla distribuzione delle derrate. Nell’angolo sud-est c’è un piccolo vano, forse adibito ai servizi igienici. La sovrapposizione di una cisterna di epoca romana documenta l’abbandono delle funzioni urbane e la realizzazione di un impianto agrario o di una villa.

Pianta e ipotesi ricostruttiva Casa della rampa

Vista dall'alto e dettagli della Casa della rampa

Pianta Casa dei pìthoi

Ritornando sulla strada grande (plateìa) in direzione Sud incontriamo la Casa con la rampa,l’unità abitativa meglio conservata dell’intera area archeologica. Disposta su due piani, presentava una certa ricercatezza nella decorazione delle facciate, arricchite da antefisse a protome silenica. Essa appartiene al blocco che affaccia sull’incrocio tra la grande strada ed il vicolo intermedio tra la strada 5 e la strada 4. Attraverso la rampa, che da il nome all’abitazione, in antico si accedeva ad un piccolo vestibolo che immetteva nel cortile; sui due lati del vestibolo si affacciavano due ambienti di servizio, e la grande quantità di vasi rinvenuti nell’ambiente di sinistra fanno pensare che dovesse esserci uno scaffale, mentre la stanza di destra, preceduta da due piccoli vani, conserva ancora in situ i resti di un pìthos per l’immagazzinamento delle derrate alimentari. Il grande atrio centrale è circondato da ambienti su tre lati e tra i vani allineati lungo il lato Nord vi era un tablinum, sala di rappresentanza, mentre nel vano più orientale una serie di lastre fanno pensare alla presenza di un sostegno per una trapezia di legno. Sul lato Est del cortile, di fronte all’ingresso, un vano rettangolare aperto verso Sud con un altarino incastrato nella parete settentrionale doveva fungere da luogo di culto domestico. La casa doveva avere un secondo piano ligneo coperto, al quale si accedeva tramite una scala e difficile è la definizione degli ambienti sul lato meridionale dell’atrio. La parte occidentale della casa deve avere avuto funzione di rappresentanza e di vera e propria abitazione, mentre la parte orientale sembra essere servita per l’immagazzinamento delle derrate.

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